Vediamo un caso clinico in cui è stata utilizzata la chirurgia guidata per la gestione di un trattamento implantare in area estetica
Le membrane non riassorbibili in PTFE mantengono la loro funzione di barriera inalterata fino alla sua rimozione e non costituisce una variabile nel processo rigenerativo.
Oggi più che mai, è chiaro che l’implantologia sia una branca odontoiatrica dove la conoscenza multidisciplinare diventa imprescindibile.
Il micromotore chirurgico può esser scelto in base a differenti criteri: tra cui la specializzazione del chirurgo, il tipo di strumentazione utilizzata, le prestazioni, etc.
Il ridotto spessore dei tessuti gengivali e la loro estrema sensibilità richiedono tecniche chirurgiche molto precise, che includono l'utilizzo di suture appropriate.
Nell’ambito della riabilitazione implantare la stabilità primaria è un argomento piuttosto controverso, poiché questa si riferisce al livello di stabilità dell’impianto subito dopo l’intervento.
La chirurgia guidata ha rivoluzionato il modo di approcciarsi all’implantologia dentale poiché ha permesso di agevolare interventi sia semplici che articolati.
Vediamo insieme procedure e passaggi di una tecnica riproducibile dal clinico, grazie a protocolli definiti e consolidati.
Sono molteplici le strategie terapeutiche orientate a ridurre la perdita di volume osseo e garantire, parallelamente, una migliore osteointegrazione degli impianti.
Oggi è possibile trovare soluzioni stabili e durature nelle riabilitazioni dentarie, anche quando non ci sono le condizioni cliniche ideali. Ne parliamo con il Dr. Alessandro Sassi.