ISQ e torque di inserimento dell’impianto: quale correlazione?
27 maggio 2024
Il torque viene talvolta utilizzato per descrivere la stabilità di un impianto. Tuttavia, Il torque non si correla necessariamente alla sua stabilità. Il torque misura l’attrito rotazionale tra l’impianto e l’osso unito alla forza eventualmente necessaria per tagliare l’osso (se necessario), e alla pressione esercitata dall’osso circostante.
Di solito il torque viene misurato in Ncm. 10 Ncm coincide alla forza impressa ad una leva di 10 cm collegata all’impianto e spinta (fino a fine corsa) con una forza di 1 N (0,1 Kgf).
Torque di inserimento
Il torque di inserimento è la coppia misurata continuamente durante l’inserimento dell’impianto. La coppia corrisponde alla combinazione tra l’attrito di taglio della punta dell’impianto e quello della superficie dell’impianto stesso sulle pareti del foro implantare. Se il foro è stretto o la qualità dell’osso è elevata, il torque sarà maggiore. Questo dipenderà anche da quanto è affilata la punta tagliente dell’impianto, dalle caratteristiche della superficie dell’impianto, dalla lubrificazione della preparazione (sangue) e anche dal design dell’impianto stesso. Ad esempio, se la preparazione è cilindrica e l’impianto è conico, il torque di inserimento sarà maggiore. Aumenterà man mano che l’impianto scende nell’osso, a causa dell’aumento dell’attrito tra l’osso e l’impianto man mano che la superficie dell’impianto a contatto con l’osso aumenta. Forse il fattore più importante è il diametro dell’impianto. Per lo stesso tipo di osso, un impianto largo richiede un torque di inserimento maggiore rispetto a un impianto stretto, per due motivi: la distanza dal centro dell’impianto alla sua superficie di contatto è maggiore e la superficie dell’impianto stesso è più ampia per un impianto di diametro largo.
Torque di serraggio Il torque di serraggio è il valore finale raggiunto quando l’impianto viene inserito. A seconda del design dell’impianto e delle proprietà dell’osso, il valore può essere più alto o più basso. Un impianto conico o un impianto con flangia può fornire un torque di serraggio elevato anche in un osso spongioso. Un osso di questo tipo con un piano corticale sottile, può anche restituire un torque di serraggio elevato, nonostante la stabilità dell’impianto possa essere scarsa a causa della presenza di osso spongioso. Ad esempio, in una mandibola con osso di scarsa qualità e una corticale sottile, gran parte dell’impianto sarà circondato da osso di scarsa qualità e la stabilità complessiva sarà quindi bassa (insertion torque). Se la corticale è spessa, la stabilità implantare sarà maggiore, poiché il torque sarà determinato principalmente dalla coppia dovuta alla parte conica o alla flangia a contatto con la corticale stessa.
Test del torque Il reverse torque o il torque di serraggio dell’abutment vengono talvolta considerati test validi di misurazione del torque di inserimento dell’impianto. Questi metodi sono stati criticati poiché possono compromettere il processo di guarigione dell’osso in corso (l’osteointegrazione).
Correlazione tra ISQ e torque
Degidi et al (2010), dimostra che nonostante il valore di ISQ e il torque di serraggio siano correlati in diversi casi, quest’ultimo può rappresentare un’imprecisa misurazione della stabilità dell’impianto in altri. Questa affermazione viene ulteriormente verificata da Trisi et al (2010), che dimostra una correlazione molto buona tra ISQ e micro-mobilità dell’impianto, ma una correlazione meno buona tra torque di serraggio e micro-mobilità. Anche Pagliani et al (2012) evidenzia una correlazione molto buona tra ISQ e micro-mobilità dell’impianto. Il torque non è un buon riferimento per ulteriori confronti perché testarlo potrebbe mettere a rischio l’osteointegrazione in corso, poiché è invasivo.
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