L’adozione della Cone-Beam CT nello studio odontoiatrico

25 gennaio 2023
L’adozione della Cone-Beam CT
Sono molti e sempre più evidenti i vantaggi dell’integrazione della Cone-Beam CT (CBCT) nello studio odontoiatrico: dalle immagini di qualità migliore, alle ridotte dosi di radiazioni, fino alla riduzione degli errori e, soprattutto, un flusso di lavoro più efficiente.
Il sistema Cone-Beam CT Carestream CS9600, in particolare, è un’apparecchiatura ad alto contenuto tecnologico. Si caratterizza per le funzioni avanzate e multidisciplinari che aiutano i dentisti nella diagnosi e pianificazione della terapia.
Viene definito un sistema “5 in 1” perché combina la tecnologia panoramica 2D, l’imaging CBCT, la scansione 3D dei modelli e delle impronte e la scansione facciale 3D.
Il CS9600 integra, infatti, l’imaging panoramico e cefalometrico, permettendo quindi al clinico di effettuare sia indagini di primo livello con tecnologia 2D a bassa invasività, sia indagini di secondo livello, dove è possibile esplorare un volume in 3D fin nei minimi dettagli.
Gli effetti del metallo, grande agente creatore di “disturbo” nelle immagini 3D, sono attenuati, se non rimossi, dal filtro MAR. Il software, inoltre, permette di vedere contemporaneamente il volume originale e quello filtrato, dando così al clinico la massima chiarezza nella visione, evitando possibili errori.

Un quadro diagnostico più completo

Con 14 diversi campi visivi disponibili è possibile avere un quadro diagnostico completo, per ogni necessità.
Tradotto in centimetri, il dispositivo può indagare, ad esempio un volume da 4x4 cm, adatto a indagini ad alta risoluzione per casi endodontici, un classico campo 10x10 cm adeguato alla chirurgia, fino a campi maggiori come il 16x17 cm adeguato alla clinica maxillofacciale od ortognatica.

Flusso di lavoro più efficiente

Una delle aree dove il CS9600 fornisce vantaggi non presenti su altre apparecchiature, è quella della efficienza del flusso di lavoro.
Il dispositivo è dotato di una serie di funzionalità che aiutano l’operatore nel set-up dell’esame, per esempio “ricordandosi” le impostazioni di un esame eseguito precedentemente e riproponendole all’operatore nell’esecuzione di un follow-up.
Innovativa è la capacità di ricordare e riproporre persino l’altezza a cui era stata impostata la colonna nel precedente esame per uno specifico paziente.
A questo si somma la capacità del software di riconoscere gli accessori e differenziarli a seconda dell’esame impostato, guidando così l’operatore in un percorso dal risultato garantito.

Errori di posizionamento? Errori di esposizione radiologica?
Non esistono più grazie alla presenza di automatismi per mezzo dei quali:
  • L’operatore ha sempre la visione del campo inquadrato prima di fare l’esame;
  • Grazie ad algoritmi proprietari, la macchina calcola ed eroga la dose necessaria e sufficiente per quel determinato esame. La dose è perciò personalizzata per ogni paziente.

Revello - Valori e Competenze per il dentale