Introdurre fresatori a 5 assi nella routine odontoiatrica

31 luglio 2024
Fresatori a 5 assi
La digitalizzazione dello studio odontoiatrico sta trasformando radicalmente la pratica odontoiatrica: coinvolge l’adozione di tecnologie digitali per migliorare l’efficienza, la precisione e l’esperienza complessiva per i pazienti e gli operatori.

La creazione di un “paziente digitale”, possibile attraverso l’acquisizione e la conversione in dati digitali delle strutture morfologiche, permette di innescare un flusso integrato di diagnosi, progettazione terapeutica e protesica. Alla fine del percorso l’odontoiatra digitale ha la necessità di riconvertire in un oggetto fisico quello che ha progettato con il sistema di virtualizzazione.

L’evoluzione tecnologica ha permesso di realizzare dei fresatori a 5 assi, un tempo appannaggio dei soli laboratori odontotecnici, di dimensioni contenute e di costo ampiamente accessibile. Oramai molti studi che si avvicinano alla produzione in-house optano per questa soluzione. Questi fresatori, inoltre, permettono di sfruttare a pieno l’ampia gamma di materiali che l’industria ha perfezionato nel corso degli anni e di adottare soluzioni protesiche un tempo non percorribili.


In questo articolo ci facciamo raccontare dal Dott. Giovanni Macis l’esperienza acquisita con l’adozione in studio di un fresatore a 5 assi 150i PRO della azienda imes-icore.
Il Dott. Macis ha infatti recentemente aggiornato le dotazioni del proprio studio, introducendo degli scanner per il rilevamento delle impronte, la TAC Cone-Beam 3D, il fresatore, la stampante 3D e il microscopio operatorio al fine di essere molto più rapidi nella progettazione e nella produzione di tutti i manufatti.

Perché ha scelto un fresatore a 5 assi per il suo studio?
Chiaramente il fresatore è solo l’ultimo anello della catena digitale. Avere questo dispositivo in studio mi ha permesso di ridurre il tempo alla poltrona massimizzando l’efficienza dello studio nel suo complesso. Utilizzare un fresatore di questo tipo in studio mi ha dato la possibilità di massimizzare i tempi di lavorazione anche per le lavorazioni più complesse. Mentre prima, con l’invio al laboratorio, i tempi si allungavano inevitabilmente.

Quali vantaggi ha avuto nello studio l’utilizzo in generale del digitale?
I fresatori a 5 assi sono tipicamente usati nei laboratori ma, dotandomi di un fresatore di questo tipo, ho potuto migliorare notevolmente la comunicazione con il paziente. Infatti, si riesce in poco tempo a spiegare le lavorazioni che saranno necessarie per il suo caso e l’accettazione della proposta di lavoro è molto più semplice.

Che vantaggi hanno avuto i suoi pazienti?
Il più importante vantaggio è la velocità di esecuzione dei manufatti ed il controllo diretto della qualità dei materiali utilizzati. Inoltre, la riduzione dei tempi anche per ottenere soluzioni protesiche complesse, in particolare quelle che prima richiedevano la produzione in un laboratorio odontotecnico. Infine, con questa tecnologia ho la possibilità che ho di gestire personalmente le personalizzazioni estetiche e funzionali.

L’adozione di questo fresatore in studio esclude la collaborazione con il laboratorio odontotecnico?
Deve esserci anche da parte dell’odontotecnico la voglia di rimettersi in gioco ed andare verso una innovazione che a mio avviso è indispensabile. In ogni caso il laboratorio deve continuare ad avere un ruolo indispensabile. Infatti, alcuni lavori più grandi possono essere affidati al laboratorio, con cui deve esistere una comunicazione continua, resa più efficace proprio dalla digitalizzazione del processo.

Ma l’uso di questa tecnologia non è troppo complesso?
Si tratta di tecnologie nuove e innovative. Non sono conoscenze che si apprendono durante il percorso universitario, ma il software di gestione del fresatore, il cosiddetto CAM, è molto potente e intuitivo. Queste sue caratteristiche di usabilità unite con il supporto e la formazione erogati dal fornitore hanno fatto acquisire quella esperienza e quelle astuzie che permettono di sfruttare a fondo l‘investimento.
In generale, posso affermare che non è affatto complesso: certo ci vuole una curva di apprendimento, ma se una persona avesse la curiosità e la voglia di approcciarsi a queste nuove tecnologie potrebbe anche trovare degli stimoli che dopo più di 30 anni di lavoro potrebbero scemare.




Dott. Giovanni Macis
Laureato in Odontoiatria nel 1993 presso l’università degli studi di Sassari.
Oggi si occupa prevalentemente di protesi e implantologia presso i suoi studi di Olbia e Tempio Pausania











 

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