Intelligenza Artificiale in Odontoiatria: opportunità e limiti

11 giugno 2025
Intelligenza Artificiale in Odontoiatria
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) è passata da concetto futuristico a tecnologia concreta, con applicazioni sempre più diffuse nella vita quotidiana.
Tra i settori che stanno maggiormente beneficiando dell’evoluzione dell’IA, la medicina occupa un ruolo di primo piano, e in particolare l’odontoiatria sta vivendo una fase di profonda trasformazione.
Ma quanto è realmente utile l’IA nella pratica quotidiana del dentista? In che modo può affiancare il professionista nella diagnosi, nel trattamento e nella gestione del paziente? In questo articolo analizziamo le principali opportunità offerte dall’intelligenza artificiale in odontoiatria, ma anche i limiti, le criticità e le questioni etiche da non sottovalutare.
 

Le Opportunità dell’IA in Odontoiatria

1. Maggiore Accuratezza Diagnostica

Una delle applicazioni più promettenti dell’IA in odontoiatria riguarda la diagnostica per immagini. I sistemi basati su algoritmi di deep learning possono analizzare migliaia di radiografie panoramiche, CBCT e scansioni intraorali, apprendendo a riconoscere pattern anatomici e patologici con un'accuratezza paragonabile a quella umana.
Ad esempio, l’IA può individuare carie occlusali o interprossimali, lesioni periapicali, riassorbimenti ossei e segni precoci di malattia parodontale con sorprendente precisione, riducendo il rischio di diagnosi tardive o mancate.
Ciò è particolarmente utile nei casi borderline, in cui la lettura radiografica può risultare ambigua, e nei pazienti pediatrici o geriatrici, per cui è fondamentale una diagnosi precoce.
 

2. Supporto alla Preparazione di un Caso Clinico

La preparazione di un caso clinico complesso, ad esempio per un impianto dentale o un trattamento ortodontico richiede una serie di passaggi tecnici.
I software dotati di IA, come Neowise di NewTom, offrono automatismi che permettono di:
  • Identificare in modo automatico il decorso dei nervi alveolari inferiori
  • Effettuare il matching tra CBCT e scansioni intraorali
  • Pre-elaborare segmentazioni anatomiche complesse
Queste funzionalità non solo ottimizzano i tempi, ma riducono il rischio di errori manuali e alleggeriscono il carico cognitivo del clinico, permettendogli di concentrarsi sulla parte decisionale del piano di trattamento.
 

3. Automazione della Documentazione Clinica

Una delle sfide più frustranti per molti odontoiatri è rappresentata dalla burocrazia: scrivere referti, compilare cartelle cliniche, aggiornare l’anamnesi e redigere documenti per assicurazioni o consulenze.
Oggi, l’IA può automatizzare buona parte di queste attività, tramite sistemi di speech-to-text avanzati o template intelligenti. Alcuni software consentono al clinico di dettare direttamente i dati, che vengono trascritti e strutturati nella cartella in tempo reale.
Nel campo dell’ortodonzia, aziende come NewTom offrono la possibilità di generare report cefalometrici completi in meno di 30 secondi partendo dalla sola immagine cefalometrica, velocizzando in modo significativo il processo di analisi e condivisione con il paziente.
 

4. Gestione Intelligente del Paziente

Sempre più studi dentistici stanno adottando chatbot e assistenti virtuali basati su IA per:
  • Rispondere a domande frequenti
  • Gestire prenotazioni e disdette
  • Inviare promemoria automatici per visite di controllo o terapie programmate
  • Offrire supporto pre e post-operatorio
Questi strumenti migliorano l’esperienza del paziente, liberano il personale da compiti ripetitivi e aumentano l'efficienza operativa.
 

I Limiti e le Sfide dell’IA in Odontoiatria

Nonostante le numerose potenzialità, l’adozione dell’intelligenza artificiale in odontoiatria non è esente da criticità. Vediamo i principali limiti da considerare.
 

1. Affidabilità e Validazione Clinica

Molti strumenti AI, soprattutto quelli più innovativi, sono ancora in fase di validazione clinica. Sebbene mostrino performance promettenti in contesti controllati la loro efficacia potrebbe diminuire, soprattutto su pazienti con condizioni atipiche o in presenza di immagini di bassa qualità.
Serve quindi cautela, e soprattutto è indispensabile un supervisore umano che confermi ogni indicazione.
 

2. Il Ruolo Insostituibile del Clinico

Per quanto avanzata possa essere, l’IA non sostituirà mai l’esperienza umana.
Il dentista non è solo un tecnico dell’immagine, ma un professionista che integra:
  • L’ascolto del paziente
  • L’osservazione clinica
  • La valutazione del contesto familiare e psicologico
  • La gestione delle aspettative
Tutte queste componenti non sono replicabili da un algoritmo. L’IA può essere un ottimo assistente, ma non un decisore autonomo.
 

3. Questioni Etiche, Privacy e Sicurezza dei Dati

Lo sviluppo di algoritmi di IA in odontoiatria implica la raccolta, l’archiviazione e l’elaborazione di grandi quantità di dati sensibili. È quindi fondamentale garantire:
  • Il rispetto del GDPR
  • Il consenso informato da parte del paziente
  • La protezione contro attacchi informatici o accessi non autorizzati
  • La trasparenza nella raccolta e nel trattamento dei dati
     

4. Costi, Aggiornamento e Curva di Apprendimento

Lo sviluppo di algoritmi di IA in comporta investimenti economici non trascurabili. Occorre aggiornare:
  • Software
  • Modalità operative
  • Formazione del personale
L’adozione di nuove tecnologie richiede inoltre una curva di apprendimento, e può generare resistenze soprattutto tra i professionisti meno digitalizzati. È necessario prevedere tempi di adattamento e un supporto tecnico adeguato.
 

Conclusione: una Risorsa, non una soluzione magica

L’intelligenza artificiale rappresenta una risorsa preziosa per il dentista moderno, capace di:
  • Migliorare la qualità delle diagnosi
  • Ottimizzare i tempi di trattamento
  • Migliorare l’efficienza dello studio
  • Aumentare la soddisfazione dei pazienti
Tuttavia, non va vista come una soluzione miracolosa né come una minaccia per la professione.
L’IA non sostituisce il medico, ma lo potenzia, a patto che venga usata con consapevolezza, spirito critico e formazione continua.
In un futuro sempre più digitale, il successo del dentista non dipenderà solo dalla manualità, ma anche dalla capacità di dialogare con la tecnologia, facendone un’alleata per offrire una cura più precisa, umana e personalizzata.

Autore: Paolo Blasi, Product Line Manager - Digital - Business Unit Medical Equipment in Cefla
 

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