Vantaggi delle matrici sezionali: performanti ed efficaci

23 ottobre 2024
matrici sezionali
Intervista con il Prof. Nicola Scotti, medico odontoiatra e titolare del corso di Odontoiatria Conservativa presso l’Università di Torino: abbiamo approfondito il concetto di matrice sezionale, il suo attuale utilizzo e applicazione in odontoiatria. 
Il Prof. Scotti ci parla dettagliatamente di questi prodotti definendoli anche “un investimento sul futuro clinico del paziente”. 

La storia delle matrici: nel corso degli anni, l'evoluzione dei materiali da otturazione non ha sempre seguito il rapido sviluppo delle tecniche di ricostruzione utilizzate in odontoiatria conservativa.
Questo aspetto ha riguardato anche la scelta delle matrici impiegate. Tra le tipologie di matrici più diffuse in passato troviamo:
  • Matrici circonferenziali autoserranti, come Automatrix o Tofflemire: Queste erano progettate per l'uso con materiali da otturazione che richiedevano compattazione, come l'amalgama.
  • Matrici trasparenti: Utilizzate per favorire il passaggio della luce durante la fotopolimerizzazione dei materiali, in particolare per le otturazioni in resina composita.
Con l'introduzione di materiali più delicati, come il composito, è emersa la necessità di matrici più avanzate. Le matrici sezionali rispondono a questa esigenza, poiché si adattano meglio alla modellazione e all'adattamento cavitario del composito. Queste matrici, progettate per imitare i profili d'emergenza naturali, richiedono un'applicazione accurata, poiché eventuali deformazioni verrebbero trasferite nel composito, causando anomalie anatomiche.
Le matrici sezionali, se applicate correttamente, rappresentano oggi la soluzione più performante, garantendo risultati ottimali in termini di adattamento e modellazione del materiale otturante.
 

Criteri per la scelta delle matrici in odontoiatria conservativa

La scelta della matrice più adatta dipende dall'esperienza dell'operatore e dalle caratteristiche specifiche dello spazio interprossimale, dove si trova il punto di contatto con il dente adiacente. Fattori determinanti includono:
  • Apertura dello spazio interprossimale
  • Anatomia e orientamento del dente
  • Altezza del punto di contatto
Questi parametri influenzano la curvatura e la forma ideali della matrice da utilizzare. È fondamentale che la matrice presenti una curvatura e convessità adeguate e che venga posizionata correttamente in direzione vestibolo-orale, per garantire una corretta definizione dello spazio interprossimale.
L'uso delle matrici autoserranti, tuttavia, presenta delle limitazioni: spesso non consentono di ottenere un punto di contatto preciso e stabile, compromettendo così sia il posizionamento che l'ampiezza del punto di contatto stesso.
 

Ci sono delle resistenze nell'uso delle matrici sezionali, legate al costo e alle difficoltà di utilizzo? 

La resistenza all'uso delle matrici sezionali è più comune tra i dentisti con molti anni di esperienza, abituati a strumenti e tecniche diverse. Tuttavia, l'adozione di queste matrici richiede solo una breve curva di apprendimento, facilmente superabile con un buon corso di aggiornamento e un po' di pratica.
Per quanto riguarda i costi, esistono promozioni che permettono di avvicinarsi a questa sistematica senza richiedere grandi investimenti iniziali. È importante considerare non solo il costo unitario del prodotto, ma anche il suo rapporto costo-beneficio, che risulta nettamente favorevole.
Il vero vantaggio delle matrici sezionali non risiede tanto nella riduzione del tempo operativo per una ricostruzione, che in media richiede circa 45 minuti, quanto nella durata dei risultati ottenuti. Un'otturazione eseguita con matrici sezionali riduce significativamente la necessità di future visite del paziente per risolvere la stessa problematica, rappresentando così un investimento sul lungo termine nella salute clinica del paziente.
 

Curva di apprendimento: quali consigli per chi vuole imparare ad utilizzare le matrici sezionali? 

Per un'adozione efficace delle matrici sezionali, è fondamentale partecipare a corsi di formazione che ne approfondiscano l'utilizzo, preferibilmente dopo aver acquistato un kit introduttivo e integrato la sistematica nel flusso di lavoro della restaurativa diretta. Approcciare i corsi con domande mirate, basate su esperienze cliniche reali e difficoltà affrontate, risulta estremamente utile per il professionista.
La gestione dello spazio interprossimale può variare notevolmente a seconda delle diverse situazioni cliniche che si incontrano, e frequentare un corso pratico può offrire le soluzioni necessarie a superare tali sfide. Un buon punto di partenza potrebbe essere seguire corsi online per acquisire le basi teoriche, per poi passare a corsi pratici che consentano di consolidare le competenze acquisite.
Per i professionisti alle prime armi con l'uso delle matrici sezionali, il consiglio è di iniziare con casi semplici, selezionandoli accuratamente. Una volta acquisita familiarità con la tecnica, sarà possibile introdurre gradualmente l'uso delle matrici sezionali anche in situazioni cliniche più complesse, integrandole efficacemente nella routine quotidiana.

Il ruolo del digitale in odontoiatria conservativa

L’utilizzo della tecnologia digitale in odontoiatria conservativa è ancora piuttosto limitato da molti fattori. A mio parere, pur riconoscendo incredibili vantaggi nell’utilizzo delle tecniche digitali, sono convinto che le ricostruzioni dirette avranno ancora una lunga vita.
La ricostruzione diretta implica una precisione ed un dettaglio della cura notevole, se un odontoiatra non ama particolarmente questa pratica, il digitale è la soluzione che gli consente di ottenere risultati indubbiamente migliori.

 

VIDEO: Tanti buoni motivi per usare le matrici sezionali

 
Video Lezione del Prof. Nicola Scotti sulle matrici sezionali

 

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