Perché i Dentisti italiani non vanno in pensione?

04 settembre 2024

Secondo una Ricerca del Centro Studi ANDI condotta nel 2021 e presentata all'Expodental Meeting di Rimini 2022, i dentisti italiani scelgono sempre più di rimandare il pensionamento. Una tendenza più che diffusa e che riguarda quasi i 2/3 totali degli odontoiatri. D’altronde i dati presentati parlano chiaro:

  • il 56% dei dentisti over 65 intende lavorare fino ai 71-76 anni
  • il 13% oltre i 77 anni di età
Ma perché i dentisti sembrano voler rimandare ad ogni costo il pensionamento? Alla base di questa scelta ci sarebbero due motivazioni.
La prima riguarda la volontà di restare professionalmente attivi, mettendo in alcuni casi a disposizione esperienze e competenze verticali per la formazione delle nuove generazioni di professionisti.
L’altra motivazione è il timore di non poter mantenere lo stesso stile di vita una volta andati in pensione, complice anche la costante crescita del costo della vita degli ultimi anni.

 

Dentisti In Pensione sempre più tardi. Una scelta volontaria, non imposta

Questo fenomeno non è dovuto a normative pensionistiche troppo restrittive. I dentisti italiani scelgono consapevolmente di posticipare il pensionamento per ragioni contrapposte, ma entrambe molto concrete.
Tuttavia, andare in pensione così avanti con gli anni solleva anche dubbi: come ad esempio, sull’effettiva capacità di gestire lo stress lavorativo.
In questa eventualità, è fondamentale che i dentisti abbiano accesso a risorse adeguate, in modo da affrontare questa fase della loro vita professionale nel miglior modo possibile.

 

Come continuare a lavorare dopo la pensione mantenendo la partita IVA


Le opportunità per i dentisti liberi professionisti 

Secondo il Centro Studi ANDI, il 67% dei dentisti over 65 prevede di continuare a lavorare oltre l’età pensionabile, con il 19% che intende farlo oltre i 76 anni. Ma come possono i liberi professionisti mantenere la partita IVA anche dopo la pensione?
A differenza dei pensionati INPS, quelli ENPAM, ovvero coloro che hanno versato alle quote “A” e “B”, possono continuare a esercitare pur essendo in pensione. Tramite un principio giuridico i dentisti che mantenengono l'iscrizione all'Albo possono continuare a lavorare senza vincoli, anche in pensione. L'iscrizione automatica all'ENPAM insieme a quella all'ordine offre vantaggi significativi in questo senso.
 

Requisiti e benefici

Per pensionarsi con ENPAM,
  • si può accedere alla pensione di vecchiaia a 68 anni,
  • anticipatamente a 62 anni con 35 anni di contributi e 30 di anzianità di laurea.
Anche dopo aver raggiunto il diritto alla pensione, molti dentisti scelgono di continuare a lavorare, beneficiando di una aliquota agevolata del 9,75%.
ENPAM assicura che i contributi versati successivamente non vadano persi, ma vengano utilizzati per ricalcolare e aumentare la pensione. In questo caso, i dentisti ricevono la pensione supplementare annualmente.
 

Revello - Valori e Competenze per il dentale