Criteri di scelta del disinfettante

15 maggio 2023
disinfettante
La pulizia e l'igiene sono diventati argomenti particolarmente importanti e delicati per la salute pubblica, in particolar modo negli ultimi anni. Per questo motivo la scelta del disinfettante giusto è fondamentale.
Disinfettare vuol dire ridurre la carica microbica dalle superfici inanimate e dalle attrezzature sanitarie riutilizzabili a un livello di sicurezza ottimale per prevenire il rischio infettivo. Per disinfettare occorre avere a disposizione un prodotto antimicrobico, ossia una sostanza chimica con proprietà biocida, la quale è stata testata in laboratorio per verificare la sua capacità di eliminazione sulle diverse classi di microrganismi e che per questo è stata sottoposta a un processo di autorizzazione all’immissione in commercio come disinfettante.
 

Dall’efficacia alla compatibilità con i materiali

Ci sono molte opzioni disponibili sul mercato, ma attenzione, non tutti i disinfettanti sono uguali. Scegliere il disinfettante più adatto non è facile e in alcuni casi potrebbe non essere sufficiente, per questo nei primi anni ’60 lo studioso Earle Henry Spaulding ne definisce i criteri per la selezione.
Si tratta di un insieme di regole e raccomandazioni per la disinfezione e sterilizzazione degli strumenti medici in base alla loro tipologia d'uso e al grado di rischio di contaminazione.
Gli strumenti sono suddivisi in 3 categorie in base all'entità del rischio di infezione che il loro utilizzo comporta: possono essere critici, semicritici o non critici.
Gli articoli critici rappresentano la più alta minaccia di trasmissione dell'infezione, mentre quelli non critici la più bassa. A seconda della categoria di appartenenza, gli strumenti vengono sottoposti a processi diversi:
Strumenti critici: sono quelli che vengono a contatto con tessuti o cavità corporee sterili devono necessariamente essere sottoposti a sterilizzazione.
Strumenti semicritici: sono quelli che vengono a contatto con tessuti non sterili, ma che comunque penetrano in una cavità del corpo. Questi strumenti devono essere sottoposti a disinfezione ad alto livello.
Strumenti non critici: sono quelli che vengono a contatto con la pelle integra o con le mucose non lesionate. Questi strumenti devono essere sottoposti a disinfezione a basso livello.

Inoltre, i criteri di Spaulding sottolineano l'importanza di una corretta decontaminazione degli strumenti prima o della disinfezione o sterilizzazione, poiché i residui organici possono inattivare i disinfettanti o sterilizzanti e limitarne l'efficacia.
 

Come scelgo il disinfettante giusto?

Ecco alcuni consigli su come scegliere il disinfettante giusto:
  1. Controllare l'etichetta del prodotto
    Prima di acquistare un disinfettante, controlla l'etichetta per assicurarti che sia stato approvato dall’ente certificatore (organismo di accreditamento riconosciuto a livello nazionale o internazionale che controlla e attesta le qualità del prodotto.
     
  2. Usare disinfettanti specifici per l'uso
    Esistono diversi tipi di disinfettanti ed ognuno ha uno specifico campo d’azione: evitare quindi di scambiare prodotti per le superfici con quelli per strumenti. Scegli il prodotto giusto per l'uso previsto. Inoltre, assicurati di leggere le istruzioni per l'uso e le precauzioni di sicurezza.
     
  3. Evita i disinfettanti profumati
    I disinfettanti profumati possono contenere sostanze chimiche nocive per la salute. Scegli prodotti senza profumo o con profumo naturale.

La scelta del disinfettante ricade anche su un altro aspetto molto importante: la resistenza dei microrganismi ai disinfettanti.
Si tratta di una grave minaccia per la salute umana e una sfida per la sicurezza globale. Tale condizione si verifica quando i microbi vengono esposti ripetutamente a uno stesso disinfettante e diventano meno sensibili al suo effetto.
Si tratta di un fenomeno naturale biologico di adattamento di alcuni microrganismi che acquisiscono la capacità di sopravvivere in condizioni avverse processo notevolmente accelerato ed amplificato dalle attività umane più recenti.
Ad ogni modo tale fenomeno può influenzare negativamente sull'efficacia dei disinfettanti nella prevenzione e nel controllo delle infezioni… problema particolarmente grave negli ambienti sanitari dove i microrganismi resistenti possono causare infezioni difficili da trattare.
Per prevenire la resistenza dei microrganismi è indispensabile utilizzare i disinfettanti in modo corretto e conforme alle indicazioni del produttore, adottando costantemente buone pratiche di igiene, seguendo tutti i passaggi dei protocolli e, più di ogni altra cosa, alternare l'uso di diversi tipi di disinfettanti, usare cioè prodotti con diversi principi attivi o con differenti meccanismi di azione.
Si possono alternare ad esempio prodotti antimicrobici contenenti composti del cloro, perossido di idrogeno, alcol etilico ed isopropilico, fenoli e derivati, acido peracetico o ammonio quaternario, piuttosto che utilizzare sempre lo stesso tipo di disinfettante. Questa pratica è utile per prevenire la selezione di ceppi di microrganismi resistenti a un singolo disinfettante e per aumentarne l'efficacia del controllo degli stessi.
 

Caratteristiche di efficacia dei disinfettanti

È importante ricordare che ogni disinfettante ha specifiche caratteristiche di efficacia:
Spettro d’azione: Lo spettro d'azione dei disinfettanti si riferisce al range di microrganismi patogeni che un determinato disinfettante è in grado di uccidere o eliminare. Il termine "spettro" si riferisce alla gamma completa di microorganismi contro cui il disinfettante è efficace, mentre "d'azione" si riferisce all'effetto che il disinfettante ha sui microrganismi, come ad esempio la loro distruzione o l'inibizione della loro crescita.
Esso si divide in 3 livelli di attività: alto, medio e basso. Ciò significa che è in grado di eliminare molti o solo alcuni tipi di microrganismi in base alla sua “potenza”.
La scelta del disinfettante con lo spettro d'azione adeguato dipende dal tipo di superficie o oggetto che si desidera disinfettare e dal rischio infettivo che ne comporta.

Tempi di contatto: Il tempo di contatto di un disinfettante si riferisce alla durata per cui il liquido deve rimanere a contatto con la superficie o l'oggetto che si vuole disinfettare per eliminare i microrganismi presenti. Questi possono variare a seconda del tipo di disinfettante e del microrganismo patogeno che si vuole eliminare.
È importante che il disinfettante rimanga a contatto per un tempo sufficiente per garantire l’attività biocida.
Un contatto inferiore a quello raccomandato dal produttore può compromettere l'efficacia del disinfettante. Inoltre, l'alternanza di prodotti differenti può anche ridurre il rischio di esposizione a livelli elevati di un singolo agente disinfettante i quali potrebbero essere dannosi per la salute umana o per l’ambiente.

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